L’isola del Giglio vanta una storia antichissima e un ricco patrimonio di folklore, usi e costumi. Per raccontarne l’essenza non si può prescindere dal parlare della sua tradizione vinicola che affonda le radici nel periodo greco e romano. La viticoltura dell’Ansonaco, vitigno autoctono dell’isola, è stata per molto tempo una delle principali attività di sostentamento dei suoi abitanti e oggi è condensata in poche decine di ettari coltivati sui pendii affacciati sul mare. Numerose sono le testimonianze letterarie che si riferiscono alla produzione di questo vino. Produzione che nell’Ottocento raggiungeva i 18.000 barili ed era molto apprezzata anche all’estero. Dall’Itinerarium ad sepulcrum domini di Francesco Petrarca, in cui si legge “Aegilium insula, vino et marmore nobilis” (l’isola del Giglio, famosa per il suo marmo e il vino) agli scritti dello storico Paolo Giovio che la definiva come “Insula suavissimo vino celebris” (un’isola famosa per il suo vino dolce), è innegabile come l’Ansonico abbia rappresentato – e rappresenti ancora – una delle eccellenze di questi luoghi.
Per scoprirne le peculiarità e assaporarne i sentori pronunciati e avvolgenti, è d’obbligo una visita alle principali cantine dell’isola.
Vino Isola del Giglio: le cantine da visitare
L’attività vitivinicola è stata avviata negli anni ’90 dalla famiglia Carfagna dopo aver deciso di acquisire quattro ettari di terreno abbandonato nella parte sud dell’isola del Giglio, poco distante da Punta di Capel Rosso. All’acquisizione ha fatto seguito un faticoso lavoro di recupero delle vigne, da cui oggi prende vita l’Ansonico Carfagna, uno straordinario vino bianco dai toni minerali al quale si aggiungono il Rosso Saverio – ottenuto da un mix di vitigni autoctoni – e il chiaretto di Sangiovese.
Altura – Isola del Giglio (GR)
Loc. Molinaccio
Nella stessa zona si trova anche Bibi Graetz, azienda fiorentina nata negli anni 2000 che sull’isola del Giglio produce il suo Colore Bianco, avvalendosi della grande esperienza dei contadini gigliesi e di vigneti secolari sospesi fra terreni granitici e il blu accecante del mare.
Bibi Graetz – Isola del Giglio (GR)
Loc. Molinaccio
Cesare Scarfo’ ha accettato la sfida di recuperare vecchie vigne che rischiavano di andare perdute e che oggi custodisce con cura. Il vino viene fatto secondo le antiche tradizioni del Giglio, lasciando fermentare il mosto con le bucce per quattro giorni. Si ottiene così un bianco ambrato, secco e corposo, che conserva l’autentica essenza dell’isola. La vendemmia, la vinificazione e l’imbottigliamento avvengono rigorosamente sul territorio.
Cantine Scarfo’ – Isola del Giglio (GR)
Via Bianchi 11
Dal 2009 l’azienda agricola dei fratelli Giovanni e Simone Rossi coltiva uva Ansonica in piccoli terrazzamenti sparsi sull’isola, tra muri a secco e rocce granitiche a strapiombo sul mare. La vendemmia viene effettuata ancora manualmente e – nonostante le rese basse – le uve sono ricche di profumi e danno origine a vini dal gusto intenso ed equilibrato.
Azienda Agricola Fontuccia – Isola del Giglio (GR)
Via Provinciale 62
La Società Cooperativa “Greppe del Giglio” è nata nel 2006 con l’intento di recuperare la coltivazione dell’Ansonica, coniugando tradizione e moderne tecniche di vinificazione. Le viti vengono coltivate su terrazzamenti sostenuti da muretti a secco in granito chiamati per l’appunto “greppe”. La Cooperativa conta oggi 50 soci e continua a perseguire gli ideali di valorizzazione del territorio che l’hanno contraddistinta sin dagli inizi. Tra i vini prodotti campeggia il Vino Bianco DOC Ansonica Costa dell’Argentario, realizzato esclusivamente con uve coltivate sull’isola e vinificato e imbottigliato nella cantina di Giglio Castello.
Soc. Coop. Greppe Del Giglio – Isola del Giglio (GR)
Via della Costa, 3
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