Il vino Perseo&Medusa è l’icona della viticoltura eroica dell’Isola del Giglio. Con questa espressione si designa la produzione di viti su terreni molto impervi, come quelli della costa dell’Isola del Giglio. La produzione di questi vini è una sfida, la viticoltura in queste località richiede grandissimi sforzi, che vengono però ben ripagati. Perseo&Medusa, il vino nato da un’idea di Pier Paolo Giglioni, è il vino più costoso d’Italia e uno dei più costosi al mondo in assoluto.
Perseo & Medusa. Il vino più costoso d’Italia è dell’Isola del Giglio:
In molte regioni d’Italia si pratica la viticoltura eroica, soprattutto lungo le coste montuose. Nel corso dei millenni gli uomini hanno imparato ad addomesticare la natura e a trarne il meglio. Questa lotta è molto dura, non a caso l’imprenditore Pier Paolo Giglioni ha scelto di associare il suo vino alle figure mitologiche di Perseo e di Medusa. Perseo è l’uomo che combatte contro una natura divina apparentemente imbattibile, e ne esce vincitore, affermandosi come uno degli eroi per eccellenza.
Giglioni ha scelto di puntare su una produzione di nicchia, su un vitigno autoctono Ansonica vinificato in purezza. Utilizzare mezzi meccanici per la raccolta delle uve è praticamente impossibile, considerata l’asprezza e del terreno, estremamente scosceso e direttamente a picco sul mare. La raccolta delle uve e la loro lavorazione avviene rigorosamente a mano, come da tradizione. La coltivazione è biologica, nessun uso di sostegni chimici. Salsedine e siccità fanno il loro lavoro, se adeguatamente bilanciate. Il vino viene poi passato in acciaio e affinato per 24 mesi in bottiglia. In tutto questo, si è rivelata fondamentale la collaborazione con l’azienda agricola Fontuccia, di Giovanni e Simone Rossi.
La produzione di questo vino non va mai oltre le 600 bottiglie l’anno, bottiglie destinate a una cerchia ristretta di 300 compratori. Il vino viene venduto, infatti, in una lussuosa confezione da due bottiglie. Una bottiglia è da gustare, l’altra resta una preziosissima rarità per collezionisti. Tutta la confezione vuole essere un inno alla tradizione e al made in Italy, con tanto di cavatappi, accessori e persino un bracciale da bicipite realizzato a mano da artigiani locali.
Nel 2017 si è organizzata un’asta streaming che ha coinvolto 600 wine club di ogni parte del mondo. Un investitore di Shangai si è aggiudicato una delle bottiglie di Perseo&Medusa del 2014 al prezzo di 330.000€. Questa rappresenta l’offerta più alta mai registrata per un vino italiano e una delle spese più alte in assoluto per un vino bianco a livello mondiale. Il 50% della produzione è stato convogliato in diversi fondi di investimento. Anche l’unione tra la produzione tradizionale locale e la finanza globale è a suo modo una sfida.
Inoltre, in occasione dell’asta, inoltre, la bottiglia numero 1 della produzione di Perseo&Medusa è stata donata al Comune dell’Isola del Giglio. Al Comune andrà il 10% del fatturato di Perseo&Medusa, attraverso una fondazione nata proprio per la tutela delle tradizioni e delle produzioni locali isolane. Pier Paolo Giglioni sostiene che è molto importante restituire quello che si è ricevuto.
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Foto di Pampuco per Wikimedia
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