Il vino è uno dei tesori dell’isola del Giglio. Un tesoro con una storia monto antica. Dopo secoli di invasioni e difficoltà, è solo nel ‘600 che, finalmente, la viticoltura su quest’isola ha vissuto il suo momento d’oro, grazie soprattutto all’opera della famiglia dei Medici. Ed è infatti ai secoli compresi tra il 1500 e il 1700 che risale la costruzione di quelli che oggi vengono chiamati palmenti.
C’è una strada che da Giglio Castello scende fino a Giglio Campese. Ai lati della strada, oppure sparse per la campagna, è possibile notare delle piccola “casette”, costruzioni solitamente in pietra. Queste costruzioni venivano usate anticamente per la pigiatura dell’uva.
Ognuno di questi piccoli capannelli conteneva più vasche scavate nella roccia. In tali vasche veniva messa l’uva, e poi pigiata. I palmenti avevano una funzione ben precisa: permettevano ai contadini di pigiare l’uva e di conservare il mosto direttamente nel luogo di raccolta dell’uva, evitando quindi la fatica di trasportarla fino al paese più vicino.
Oggi i palmenti dell’isola del Giglio sono degli autentici monumenti in memoria di un’attività contadina e di una cultura ormai cadute in disuso. Ed è uno dei segreti che quest’isola riserva a tutti i suoi visitatori, da ammirare concedendosi una piacevole passeggiata partendo da Giglio Castello o da Giglio Campese.
Fonte immagine: Flickr.com/photos/salvalaio
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