Le spiagge e i sentieri non sono il solo modo per visitare una località. Ce n’è anche un altro. Molto più affascinante e suggestivo. Un modo che vi permetterà di scoprire posti inaspettati. Ovvero i posti dove hanno avuto luogo le 5 leggende più belle dell’isola del Giglio.
Sono diverse le leggende che raccontano la nascita dell’isola del Giglio. La collana di perle della dea Venere è la più famosa. Mentre la leggenda del masso di granito, che dalle profondità del mare desiderava vedere la superficie e il sole, è sicuramente la più struggente.
Il patrono dell’isola del Giglio è legato a un atto di eroismo. Il 18 novembre del 1799, gli assalitori tunisini stavano mettendo l’isola a ferro e fuoco. L’ultima, strenua resistenza fu allestita a Giglio Castello. I gigliesi erano “pochi di numero e quasi inermi”. Ma respinsero gli assalitori. E ce la fecero soltanto grazie all’intervento di San Mamiliano.
Era appena sedicenne, Marsilia, ma incantava tutti con la sua bellezza e la sua lunga chioma rosso fuoco. In quell’epoca, i pirati razziavano di continuo le coste dell’isola del Giglio. Finché, un giorno, i pirati videro Marsilia e decisero di rapirla per portarla al loro sultano come dono.
Dumas l’ha fatto diventare famoso nel suo libro Il conte di Montecristo. Ma il celebre scrittore francese si è ispirato a una leggenda molto antica. Secondo la quale i monaci del potente monastero di San Mamiliano nascosero un immenso tesoro in una grotta dell’isola di Montecristo per proteggerlo dalle scorrerie di Dragut il Corsaro.
L’ultima delle 5 leggende più belle dell’isola del Giglio ha ancora il santo patrono come protagonista. Per sfuggire alla persecuzione dell’imperatore Diocleziano, San Mamiliano sbarcò sull’isola di Montecristo. Ma scoprì che era già abitata da un gigantesco e feroce drago.
Fonte immagine: Flickr.com/photos/hik_kup
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