Questa volta, il protagonista della storia è un personaggio vero la cui esistenza è documentata da diverse fonti. A essere diventata leggendaria è la sua inaudita ferocia. Questo è Khayr al-Din, meglio conosciuto con il nome di Barbarossa, corsaro e ammiraglio ottomano. Che non risparmiò nemmeno l’isola del Giglio.
La storia del Giglio è sempre stata molto travagliata. Ambita per la sua posizione strategica nel cuore del Tirreno e per il sottosuolo ricco di minerali, l’isola subì diverse dominazioni. Uno dei periodi più difficili lo visse nel 1544.
Durante la guerra d’Italia del 1542-46 (che vide Francesco I di Francia e Solimano il Magnifico dell’Impero ottomano combattere contro Carlo V ed Enrico VIII d’Inghilterra), Solimano il Magnifico fu inviato a Marsiglia. Fece razzie lungo tutta la costa tirrenica della penisola. Non risparmiava niente e nessuno.
Poi, nel 1544, arrivò sull’isola del Giglio. La mise a ferro e fuoco. Rase completamente al suolo il paese. Ma questo non bastò a placare la sua ferocia. All’epoca sull’isola del Giglio c’erano 1200 abitanti. Barbarossa ne deportò mille come schiavi. Di fatto, l’isola del Giglio era spopolata.
Tempo dopo, furono i Medici a ripopolare l’isola. Gli attacchi dei pirati continuarono nei secoli successivi, anche se non con la stessa devastante crudeltà del Barbarossa. Continuarono fino al 18 novembre del 1799, quando i gigliesi si presero la loro rivincita sulla bandiera con la mezzaluna. Ma questa è un’altra leggenda.
Fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Khayr_al-Din_Barbarossa#/media/File:Barbarossa_Hayreddin_Pasha.jpg
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