La zona di Giglio Campese si distingue per le sue splendide spiagge, per le sue acque cristalline, per tramonti mozzafiato e panorami indimenticabili. In questa zona si può ancora ammirare la torre costruita verso la fine del XVII, oggi perfettamente conservata. Andando verso sud troviamo un suggestivo faraglione. La zona abitata di Giglio Campese è il centro abitato più recente di tutta l’Isola del Giglio. Questo infatti è sorto in concomitanza con lo sviluppo di un’importante miniera di pirite, nota come Miniera del Franco, che è rimasta attiva fino al 1962. Con la chiusura della miniera Giglio Campese ha vissuta un’intensa fase di riconversione economica, trasformandosi in un centro turistico molto frequentato e molto apprezzato. Oggi vi troviamo hotel, case vacanza, ristoranti, locali e negozi. Un tempo però le cose erano molto diverse. La storia di questa miniera racconta molto dell’identità dell’Isola e dei suoi mutamenti socio-economici.
La Miniera del Franco a Giglio Campese :
Le miniere del Franco, nella zona di Giglio Campese, sono attive dai tempi più remoti. Già all’epoca degli Etruschi e dei Romani qui si estraeva ferro. L’attività estrattiva è stata sempre molto importante per l’economia dell’Isola del Giglio, in particolare all’inizio del XX secolo. In questo periodo sono stati costruiti importanti complessi per l’estrazione della pirite di ferro, elemento molto importante per la sintesi dell’acido solforico. La miniera è stata in attività dal 1938 al 1962. Impiegava in media circa 300 lavoratori tra minatori e operai. Per molti gigliesi ha rappresentato un’opportunità unica. Sull’Isola prevaleva infatti l’attività agricola, un’attività molto faticosa e dagli esiti incerti. Bastavano un periodo di secca o una grandinata per mettere a repentaglio il lavoro di un interno anno. Il lavoro in miniera era estremamente duro e pericoloso, ma offriva un grandissimo vantaggio ai lavoratori. I minatori ricevano un salario fisso, avevano una paga che garantiva loro una stabilità economica inedita. La cosa ha cambiato la vita di molti gigliesi. Tuttavia, i modelli industriali iniziavano a cambiare, l’Italia nei primi anni Sessanta godeva di un inedito “boom” e nel 1962 la miniera del Franco chiude. Nel 1976 verrà smantellata completamente, lasciando spazio a nuove strutture destinate al turismo e all’intrattenimento.
Oggi rimane poco del complesso minerario del Franco, restano poche tracce delle attività di estrazione mineraria sull’Isola del Giglio. Molti turisti ignorano il passato dell’Isola e restano molto stupiti nell’apprendere che un tempo i gigliesi erano dediti all’estrazione mineraria. Gli amanti dell’archeologia industriale oggi possono notare in mezzo al mare delle piattaforme e un traliccio della teleferica che un tempo veniva usata per caricare i minerali estratti direttamente a bordo delle navi.
Per chi volesse approfondire il tema nel 2012 è stato pubblicato il libro: “I minatori del Giglio. Storie della miniera e altri ricordi“ scritto da Ivio Lubrani per i tipi di Betti Editrice. Il volume raccoglie scritti, foto d’epoca, di cui molte inedite, e testimonianze d’epoca che ci restituiscono i volti, i nomi e le vite dei gigliesi che per anni hanno lavorato nelle miniere che oggi non vediamo più, ma che molto hanno rappresentato per la storia locale.
Photo Credits:
Foto di hangela per Pixabay
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