Questo viaggio a tappe per visitare l’isola del Giglio è arrivato al termine. Per l’ultimo appuntamento, vi proponiamo un itinerario molto particolare. Un itinerario che vi permetterà di riscoprire posti che avete già visto. Stavolta, in un certo senso, li vedrete con occhi nuovi. Perché in questi tre posti sono ambientate altrettante leggende dell’isola del Giglio.
- Punta di Capel Rosso. Marsilia era appena sedicenne ma incantava tutti con la sua bellezza e la sua chioma rosso fuoco. Un giorno, i pirati la videro e decisero di rapirla per portarla al loro sultano come dono. Marsilia riuscì a diventare la preferita di Solimano il Magnifico. Gli diede tre figli e fu conosciuta con il soprannome di Rossellana sultana. Forse, il promontorio di punta di Capel Rosso deve il suo nome proprio a lei.
- I torrioni di Giglio Castello. Era il 18 novembre del 1799. Gli assalitori tunisini erano giunti alla baia di Giglio Campese in schiacciante superiorità numerica. Le navi battevano bandiera con la mezzaluna. I gigliesi erano “pochi di numero e quasi inermi”. Ma spararono per oltre sette ore dai torrioni di Giglio Castello. Secondo la leggenda, San Mamiliano fece apparire sulle mura di Castello una moltitudine di soldati che spaventò i tunisini mettendoli in fuga.
- La costa dell’isola. Scegliete la spiaggia o il tratto di costa dell’isola del Giglio che più vi sono piaciuti. Mentre state ammirando questo spettacolo, pensate che, secondo una leggenda, il mare sarebbe stato abitato da splendide sirene. Sirene che cantavano ogni giorno come ringraziamento per aver avuto la possibilità di nuotare vicino a una costa che sembrava un piccolo paradiso.
Tappa precedente: faro del Fenaio
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